Giovane cubana denuncia furto di borse di studio all'Università dell'Avana durante le vacanze estive.

Con la speranza che la sua testimonianza arrivi alle autorità competenti e vengano prese misure al riguardo, la studentessa ha richiesto di pubblicare la storia affinché la situazione sia conosciuta da un numero maggiore di persone.

Residencia Lázaro Cueva (F y 3ra) © Facebook/Bka Fy3ra
Residenza Lázaro Cueva (F e 3ra)Foto © Facebook/Bka Fy3ra

Una studentessa dell'Università dell'Avana ha denunciato un modello di furti nelle borse di studio durante i periodi di vacanza, in un messaggio inviato a CiberCuba tramite il nostro chat di Instagram.

La giovane cubana, il cui nome preferiamo mantenere anonimo, ha espresso la frustrazione dei residenti che si vedono costretti a lasciare alcune proprietà nelle loro stanze nella residenza Lázaro Cuevas, meglio conosciuta come F e 3ra, a causa dell'impossibilità di portare tutto con sé durante le brevi pause.

Secondo quanto spiegato, nonostante i beni siano custoditi a chiave in armadietti, al ritorno nello spazio situato a El Vedado scoprono che sono stati forzati e che i loro oggetti personali, come cesti, fornelli, pentole, calderoni e persino vestiti, sono stati rubati.

Assicurò che la direzione della borsa di studio non si assume alcuna responsabilità, sostenendo che gli studenti erano stati informati della necessità di svuotare completamente le loro stanze, qualcosa che considera irrealizzabile.

La universitaria ha sottolineato che questa situazione non è nuova e che si presenta ogni volta che c'è una pausa, influenzando gravemente gli studenti, che si sentono demotivati dalla mancanza di sicurezza e dall'assenza di azioni da parte delle autorità del centro.

Ha anche sollevato dubbi su chi potrebbero essere i responsabili, puntando i riflettori sui lavoratori di manutenzione e sui custodi, dato che sono gli unici a rimanere nelle strutture durante le vacanze.

Nonostante sia stata presentata una denuncia formale, la giovane teme che non venga svolta un'indagine adeguata e che i furti continuino senza conseguenze.

Proprio per questo, con la speranza che la sua testimonianza arrivi alle autorità competenti e vengano adottate misure al riguardo, ha fatto un appello affinché la storia venga pubblicata per far sì che la situazione sia conosciuta da un numero maggiore di persone.

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