Aumenta la probabilità di formazione di un ciclone tropicale nell'Atlantico.

Il fenomeno è un'onda tropicale con possibilità di sviluppo nel corso di una settimana.

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Il Centro Nazionale Uragani (NHC) ha elevato nel suo ultimo rapporto al 40% la possibilità che un'onda tropicale localizzata ora nell'Atlantico tropicale centrale, e che si dirige verso ovest, si trasformi in una depressione tropicale entro un periodo di sette giorni.

Il fenomeno, che sta generando alcune piogge disorganizzate e tempeste elettriche, si sposta momentaneamente verso ovest a una velocità di tra 10 e 15 mph (16 e 24 km/h), avvicinandosi alle Antille Minori.

Nella traiettoria provvisoria tracciata dal grafico del NHC si osserva che l'onda tropicale si muove in direzione di Cuba.

Si prevede che all'inizio della prossima settimana questo sistema possa subire uno sviluppo graduale.

Dopo essersi avvicinato alle Antille Minori, si prevede che il sistema continui il suo percorso verso ovest-nordovest, inoltrandosi in porzioni dell'est del Mar dei Caraibi verso metà della prossima settimana.

Il NHC avverte che lo sviluppo e l'evoluzione di questo sistema dovranno essere monitorati da vicino, specialmente dai territori delle Antille Minori e nelle regioni del Caribe orientale.

Il periodo più attivo dell'attuale stagione ciclonica è iniziato il 20 agosto e si protrarrà per circa sei settimane.

Quest'anno, la stagione degli uragani nell'Atlantico, che va dal 1° giugno al 30 novembre, è stata considerata molto attiva.

In effetti, gli esperti la classificano come la più attiva degli ultimi trent'anni, a causa di condizioni molto favorevoli allo sviluppo di tempeste, come le temperature più calde del mare e la riduzione nella cizallatura verticale del vento.

In una stagione media si sviluppano solitamente 14 tempeste con nome, sette uragani e tre uragani di categoria 3 o superiore, ma quella del 2024 potrebbe superare queste cifre.

Appena due settimane fa, in vista dell'imminente picco della stagione, l'Ufficio Nazionale di Amministrazione Oceanica e Atmosferica (NOAA) degli Stati Uniti ha aggiornato le sue previsioni.

Il nuovo rapporto mostra un leggero ma significativo aggiustamento nelle previsioni della NOAA, che stimano un intervallo compreso tra 17 e 24 tempeste con nome (venti di 39 mph o maggiori) e tra 8 e 13 uragani (venti di 74 mph o maggiori).

Nel caso di Cuba, la dottoressa Miriam Teresita Llanes Monteagudo, capo del Centro di Previsioni dell'Istituto di Meteorologia di Cuba, ha segnalato che la stagione degli uragani del 2024 avrà un comportamento molto attivo nel bacino dell'Atlantico nord, che comprende anche il golfo del Messico e il mar dei Caraibi, ha riportato l'ufficialista Cubadebate.

A riguardo, ha sottolineato che per il resto della stagione si prevede la formazione di 15 tempeste tropicali in tutta quest'area geografica, nove delle quali potrebbero raggiungere la categoria di uragano.

Del totale delle tempeste tropicali, 12 dovranno svilupparsi nella zona oceanica dell'Atlantico e tre nel mar dei Caraibi, evidenziando che ci sono molto alte probabilità che si origini e intensifichi almeno un uragano nei Caraibi (85%) e che uno di origine atlantica penetri nei Caraibi (70%).

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