Fino a sei giorni le persone dormono a terra nella terminal di lista d'attesa Villanueva, a L'Avana, senza speranze che le autorità mettano a disposizione autobus per viaggiare verso le loro destinazioni.
Il profilo Facebook "La Tijera" ha denunciato la situazione sul suo profilo, dove ha condiviso diverse foto che mostrano il locale affollato di gente, compresi i bambini.
Uno dei colpiti, che è in negozio da quasi una settimana con sua moglie e un bebé in braccio, ha denunciato che non sono riusciti ad andarsene nemmeno pagando i biglietti a prezzo maggiorato.
Secondo quanto riportato dall'autore delle fotografie, ci sono madri con bambini, anziani e altre persone che vivono all'interno e hanno dovuto viaggiare verso la capitale per pratiche e appuntamenti medici.
"Malati, dormendo per terra come se fossero animali, con i bagni pieni di urina e escrementi. Questo è un inferno", ha sottolineato.
"I camion che entrano a raccogliere passeggeri chiedono fino a ottomila pesos a persona, è un abuso," ha aggiunto.
A giugno, il giornalista indipendente Yosmany Mayeta ha postato immagini di persone di tutte le età, compresi i bambini piccoli, che dormivano sul pavimento di quel terminal, dove rimanevano fino a cinque giorni in lista d'attesa.
"Siamo qui da cinque giorni per poter andare a Oriente e niente, questa situazione durerà a lungo", ha affermato un viaggiatore, che ha denunciato che le madri con i loro bambini dormivano per terra, c'era coda per i bagni e le guaguas che arrivavano "richiamano solo uno o due dalla lista d'attesa".
Alla disperazione, all'abbandono e alla sofferenza che subiscono i passeggeri della "La Villanueva", si aggiunge il cattivo stato dell'impianto, con sedili infestati, "pieni di cimici", che rendono ancora più insopportabile l'attesa.
Il reporter Mayeta ha condiviso la testimonianza di una giovane che da più di cinque giorni stava cercando di tornare a casa a Santiago de Cuba e ha assicurato che la terminal era diventata un inferno per i viaggiatori, soprattutto per quelli che cercano di viaggiare verso Santiago e Guantánamo, poiché le poche guaguas extra che vengono messe a disposizione sembrano ignorare queste province, "come se non appartenessero alla mappa di Cuba".
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