Muore il poeta cubano Reinaldo García Ramos a Miami

Come esponente della «Generazione del Mariel», sapeva catturare l'essenza delle sue esperienze e delle sue sfide.

Reinaldo García Ramos © Facebook / Ediciones Furtivas
Reinaldo García RamosFoto © Facebook / Ediciones Furtivas

Il riconosciuto scrittore e poeta cubano Reinaldo García Ramos, un esponente della cosiddetta «Generazione del Mariel», è deceduto lunedì nella città di Miami all'età di 80 anni.

Nato il 26 maggio 1944 a Cienfuegos, García Ramos è stato una figura prominente nella letteratura cubana, e riconosciuto per la sua poesia profonda ed evocativa che ha catturato l'essenza delle esperienze e delle sfide della sua generazione.

Fu parte integrante di due movimenti letterari significativi: El Puente a Cuba e la rivista Mariel a Miami.

Il suo primo libro, "Acta," fu pubblicato sotto lo pseudonimo Reinaldo Felipe nel 1962, segnando l'inizio di una carriera che includeva diversi volumi di poesia e narrativa.

Tra le sue opere più note si trovano "El buen peligro" (1987), "Caverna fiel" (1993) e "Únicas ofrendas" (2004).

Dopo aver emigrato da Cuba durante l'esodo del Mariel nel 1980, si stabilì a New York dove lavorò per The Associated Press. Successivamente fu traduttore delle Nazioni Unite, prima di andare in pensione nel 2001 e trasferirsi a Miami Beach.

Recentemente, García Ramos aveva pubblicato "Una amiga en París" (Ediciones Furtivas, 2024), un libro epistolare che offre un testimonio vitale per comprendere la Cuba degli anni sessanta e settanta, contraddistinto dal suo valore storico ed emotivo.

Su cugino, Mikos D. Sosa, ha annunciato la notizia della sua scomparsa sui social media, menzionando che García Ramos ha parlato dei suoi libri fino ai suoi ultimi giorni, con la speranza di continuare a scrivere.

Il suo ultimo desiderio fu che il suo lascito letterario continuasse a essere ricordato e celebrato.

Chiese che non si svolgesse alcun servizio funebre. Le sue spoglie saranno cremate e le sue ceneri sparse nel fiume Hudson, a New York, in conformità con i suoi desideri personali.

La comunità letteraria e accademica cubana ha espresso il suo profondo cordoglio per la perdita di un poeta la cui opera ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama letterario cubano.

La scrittrice e accademica cubana Mabel Cuesta ha affermato che "Reinaldo apparteneva a quella conosciuta come «Generazione del Mariel». Era un enorme poeta e un buon uomo", ha detto.

Ediciones Furtiva si è dichiarata "in lutto" dopo la notizia della morte di García Ramos. L'editore ha affermato in un comunicato che il poeta "lascia un vuoto difficile da colmare nella letteratura e nella cultura cubana" e che "aver avuto l'onore di pubblicare il suo ultimo libro, Una amiga en París (Cartas, 1968-1972), è un vero privilegio".

"Con la sua assenza, si estingue un po' la fiamma di una generazione che ha saputo mantenere molto in alto le proprie radici, nonostante le distanze e gli esili. In questo risiede il suo lascito, che vivrà in me come un prezioso tesoro che deve essere perpetuato e in Ediciones Furtivas sapremo onorarlo sempre", esprime la nota su Facebook.

Nel 2020 ha scritto un articolo per CiberCuba dove ha espresso che "La storia dell'esodo di Mariel è la storia di una grande speranza".

Disse che quella speranza era quella che "nel 1980 forgiarono migliaia e migliaia di cubani per scappare da un'esistenza soggiogata per cercare di recuperare in un altro luogo la gioia di vivere, la fede nel futuro, la convinzione che il lavoro individuale produce frutti tangibili e legittimi. I 125 mila rifugiati che abbandonarono la loro terra, durante i cinque mesi della durata del ponte marittimo, non sapevano quasi nulla del paese né della situazione sociale che li avrebbe accolti; avevano solo nella mente la certezza dell'animale che scappa da una trappola letale".

Ora, dopo 30 anni dall'esodo, posso affermare anche che la storia della rivista Mariel, pubblicata a New York tra il 1983 e il 1985, è anche quella di una enorme speranza: quella che avevamo noi centinaia di artisti e scrittori, che riuscimmo a uscire da Cuba nel 1980, di poterci esprimere finalmente con assoluta libertà".

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