Venezuelani abbattano la statua di Chávez e scendono in strada in protesta contro la rielezione di Maduro.

I venezuelani esprimono il loro discontento per i risultati delle elezioni di questo domenica.


In un'intensificazione delle proteste contro i risultati elettorali che hanno conferito la vittoria a Nicolás Maduro, i venezuelani hanno abbattuto questo lunedì una statua del dittatore Hugo Chávez.

A Coro, nello stato di Falcón, i manifestanti si sono riuniti nella Plaza Hugo Chávez, un luogo emblematico per il chavismo, e hanno abbattuto una statua di circa tre metri di altezza, che era servita come punto di riferimento per atti politici nella regione, ha riportato La Tercera.

Nel sito, la polizia ha tentato di disperdere i manifestanti, il che ha portato a scontri tra gli agenti e la popolazione.

Le proteste sono state motivate dalla decisione di dichiarare Maduro vincitore, una misura che è stata contestata, specialmente perché Edmundo González era chiaramente in testa nei sondaggi.

Nella capitale del paese, Caracas, la gente è scesa in strada per chiedere la destituzione di Maduro, dopo le irregolarità che indicano un possibile frode elettorale su larga scala.

Secondo l'agenzia AP, migliaia di venezuelani si sono manifestati a Caracas per rifiutare la rielezione di Nicolás Maduro, un risultato che è stato ampiamente messo in discussione sia dall'opposizione che da diversi paesi della regione.

A Petare, il quartiere più grande e povero a est della capitale, la gente ha cominciato a marciare gridando slogan contro Maduro. Giovani con i volti coperti strappavano manifesti della sua campagna da pali e muri, mentre altri intonavano: “E cadrà, e cadrà, questo governo cadrà!”.

Con grida di "libertà" e altri slogan di rifiuto verso il governo, i manifestanti hanno espresso il loro disaccordo con i risultati annunciati dal Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), che ha dichiarato ufficialmente Maduro vincitore.

Anche questo lunedì, il presidente di Panama, José Raúl Mulino, ha annunciato la sospensione delle relazioni diplomatiche con il Venezuela e il ritiro del suo personale nel paese sudamericano.

Questa decisione avviene dopo aver rifiutato i risultati delle elezioni presidenziali venezuelane.

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