Yordenis Ugás ai venezuelani: “Siete un faro di speranza per tutti gli amanti della libertà”

“In nome dei cubani decenti, voglio chiedere perdono ai venezuelani perché quel sistema malato e perverso che vi ha colpito negli ultimi 25 anni è nato là all'Avana,” ha detto il campione cubano di pugilato professionale.


Il campione cubano di boxe professionale Yordenis Ugás ha espresso la sua illusione per la vittoria dell'opposizione alle elezioni presidenziali che si tengono questa domenica in Venezuela e ha ritenuto che i venezuelani che desiderano un cambiamento dopo 25 anni di chavismo “sono un faro di speranza per tutti gli amanti della libertà”.

“Se avvicina una domenica storica. I venezuelani domani hanno le elezioni più importanti della loro storia. Sono un faro di speranze per tutti gli amanti della libertà. Spero che scendano in piazza per tutte queste cose e per tutti i prigionieri politici che hanno. Avanti Venezuela, avanti. Il mondo intero e specialmente i cubani e i nicaraguensi lo staranno guardando. Dio ti benedica”, ha scritto Ugás sui suoi social media.

In un video condiviso sul suo account di X, il pugile e attivista della società civile cubana ha manifestato la sua emozione in questo momento decisivo per il futuro dei venezuelani che vogliono cacciare dal Miraflores il dittatore Nicolás Maduro, e di tutti i popoli oppressi da dittature e populismi di sinistra.

"Nel nome dei cubani decenti, voglio chiedere perdono ai venezuelani perché quel sistema malato e perverso che vi ha colpito negli ultimi 25 anni è nato lì a L'Avana", ha detto.

Allo stesso tempo, il campione di 'Patria y Vida' li ha incoraggiati a votare, “perché hanno la possibilità che noi non abbiamo avuto in 64 anni. So che ci sono inganni, ma la dittatura stà ingannando da quando ha impedito la candidatura di María Corina [Machado] e ha impedito di votare a otto milioni che sono in esilio”.

"Domani [questo domenica] faranno truffa, ma la differenza di voti sarà tale che non gli sarà di aiuto", ha profetizzato Ugás.

Inoltre, ha chiesto ai venezuelani di uscire a votare "per i milioni che hanno visto partire in esilio, per i morti delle proteste del 2014, per i morti delle proteste del 2017, per l'omicidio di Oscar [Alberto] Pérez e dei suoi soldati, per i sei anni in cui Leopoldo [López] è stato in prigione, per il vecchietto che non ha nulla da mangiare…".

"Domani è il vostro giorno. Gli amanti della libertà pregheranno per voi. Dio benedica il popolo venezuelano e che a partire da domani possiate costruire un Venezuela dove si possa vivere con dignità", ha concluso.

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