Con l'intento di chiedere la liberazione dell'isola e protestare contro presunti complici del regime, un gruppo di cubani si manifesterà domenica prossima nella Plaza de las Banderas dell'Aeroporto Internazionale di Miami.
L'attivista Marcel Valdés ha raccontato ad Alex Cuba Urbano in un'intervista condivisa sulla rete sociale X che dopo molto tempo, gli è stato autorizzato di effettuare una manifestazione in quel luogo, dove normalmente protestano i sostenitori del regime dell'Avana.
Valdés ha menzionato che l'organizzazione Puentes de Amor, guidata dal cubano-americano Carlos Lazo, si manifesterà all'aeroporto domenica e che anche loro parteciperanno.
Ha indicato che la convocazione per le 10:00 AM è guidata da Exilio Unido Ya (EUY), che raggruppa diverse organizzazioni oppositrici.
L'attivista ha sottolineato che: “Saremo lì portando la verità su Cuba, mostrando al mondo che a Cuba ci sono prigionieri politici e smontando il circo di quegli complici di una dittatura assassina”.
Non è la prima volta che quella aggregazione si confronta con il progetto Puentes de Amor.
A aprile, Ramiro Collazo, leader del gruppo di esiliati cubani noto come EUY, si è scontrato con un individuo chiamato Carlos Manuel, conosciuto come Indio Taíno, al quale ha rimproverato il suo sostegno alla dittatura castrista.
La discussione è avvenuta a Homestead, durante un evento per il primo maggio convocato da cubani che simpatizzano con il regime.
"Exiliati cubani integrati dal gruppo Exilio Unido Ya, attivisti ed ex prigionieri politici, che a loro volta convocano una manifestazione anticomunista l'ultimo domenica di ogni mese, sono andati a Homestead per dire in faccia a questi complici della tirannia tutte le verità che meritano", ha raccontato Valdés su Facebook.
Lo scorso maggio, i membri dell'aggregazione hanno affrontato manifestanti pro Palestina quando si sono accorti che avevano posizionato una sciarpa su un busto di José Martí a Coral Gables, città situata nella contea di Miami-Dade, Florida.
Ramiro Collazo e Joel Riverón, che lottano per la democrazia e la libertà dei prigionieri politici nell'isola, hanno fermato l'atto di profanazione insieme a Miguel Giménez, abitante della zona che si è unito indignato a quello che stavano facendo quegli complici del terrorismo, secondo quanto raccontato dall'utente Marcel Valdés sul suo profilo di X.
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