Circa seimila persone sono emigrati a Cuba dal 2020.

Il saldo migratorio è negativo. La popolazione effettiva di Cuba è diminuita del 10,1% in tre anni e il governo riconosce che continuerà a diminuire.


Il governo cubano ha condiviso i dati demografici degli ultimi tre anni e, sebbene possa sembrare sorprendente nel contesto di crisi economica, politica e sociale che vive il paese, circa seimila persone sono emigrate a Cuba in quel periodo.

Il vicecapo dell'Ufficio Nazionale di Statistica e Informazione (ONEI), Juan Carlos Alfonso Fraga, ha indicato nella sua presentazione del progetto di Legge sulla Migrazione che alla chiusura del 2023 si segnalavano 6.263 immigrati a Cuba.

Dati ufficiali, ONEI

Nonostante questi seimila immigrati, negli ultimi tre anni la popolazione cubana è diminuita del 10,1%. Alfonso Fraga non ha specificato quando è iniziato questo processo, ma ha sottolineato che non è un fenomeno nuovo. La crescita naturale nel paese è negativa, cioè muoiono più persone di quelle che nascono.

Il saldo migratorio è anche negativo. Sebbene sei mila persone siano emigrate a Cuba in tre anni, ci sono state almeno 1.011.269 persone che hanno lasciato il paese definitivamente.

A dicembre 2023, la "popolazione effettiva" si è attestata a 10.055.968 cittadini, ma questo numero è diminuito negli ultimi sei mesi e si stima già che in Cuba vivano meno di 10 milioni di persone.

Il governo riconosce come popolazione effettiva "tutta quella che, in un anno solare, è nata nel paese o in un altro paese, ma risiede in modo permanente, ha accumulato 180 giorni o più di residenza nello stesso durante gli ultimi 365 giorni e non è deceduta".

Le dichiarazioni di Alfonso Fraga sono avvenute nel terzo periodo ordinario di sessioni dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare questo venerdì e sottolineano l'importanza che hanno gli indicatori demografici nelle politiche economiche e sociali del paese.

Il funzionario ha riconosciuto che tutti i dati del governo sono imprecisi, perché Cuba è più di 12 anni che non realizza un censimento della popolazione e delle abitazioni.

Lo Stato assicura di non avere le risorse necessarie per fare un censimento attualmente e da tre anni lo sta posticipando nonostante l'importanza di questi dati demografici. La prossima data tentativa è nel 2025, ma finora il regime sostiene di non avere le condizioni per farlo.

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