Il governo approva la legge per controllare l'accesso all'informazione a Cuba.

Si tratta della "Legge sulla Trasparenza e l'Accesso alle Informazioni Pubbliche", ma il governo avverte che dovrà sempre "mantenere un logico segreto su alcuni argomenti" e assicurano che questo non è in discussione.


L'Assemblea Nazionale del Potere Popolare a Cuba ha approvato giovedì la "Legge sulla Trasparenza e Accesso alle Informazioni Pubbliche" durante il terzo periodo della sua decima legislatura.

Questa normativa, che si presenta come un avanzamento nel rispetto delle obbligazioni degli organi dello Stato di fornire informazioni pubbliche, ha suscitato critiche per il suo potenziale uso per limitare l'accesso alle informazioni invece di promuovere una vera trasparenza.

Cubadebate indica che la nuova legge stabilisce che "tutte le persone hanno il diritto di richiedere e ricevere dallo Stato informazioni veritiere, oggettive e tempestive" (Art. 53).

Il governo assicura che con questa nuova norma garantirà l'accesso ai dati personali nei registri pubblici, permettendo la loro correzione o cancellazione se necessario (Art. 97). Inoltre, sottolinea che gli organi dello Stato devono agire con trasparenza (Art. 101).

Nonostante queste promesse, la legge si inquadra nei principi dello Stato socialista di diritto, come previsto dagli articoli 1, 8 e 10 della Costituzione cubana. Questo contesto è stato criticato per limitare l'efficacia reale della legge, dato che la trasparenza in un regime autoritario tende ad essere più simbolica che pratica.

La legge è stata presentata dal ministro della Scienza, della Tecnologia e dell'Ambiente, Eduardo Martínez Díaz, che ha affermato che la normativa è "la più alta espressione della volontà politica dello Stato e del Governo cubani di rendere trasparente la loro gestione".

Esperti e critici del regime segnalano che questa legislazione potrebbe essere utilizzata per controllare ulteriormente l'informazione, anziché promuovere un accesso libero e reale a dati di interesse pubblico.

Nel suo discorso, Martínez Díaz ha ricordato le parole di Raúl Castro nel 2010 riguardo alla necessità di sopprimere l'eccessivo segreto. L'applicazione pratica di queste idee in un regime che ha mantenuto un rigoroso controllo sull'informazione e sulla libertà di stampa per decenni è discussa.

La legge vieta di divulgare informazioni riservate che possano influenzare la sovranità, la difesa e la sicurezza nazionali, dati personali, procedimenti giudiziari in corso, diritti di proprietà intellettuale e riservatezza dei dati commerciali, tra l'altro.

Queste eccezioni ampie e vaghe possono essere utilizzate per giustificare la censura e mantenere il controllo sulle informazioni sensibili.

Il parere della legge è stato presentato dalla deputata Martha del Carmen Mesa Valenciano, che ha sottolineato il processo consultivo e la semplificazione del documento.

La deputata Daicar Saladrigas González ha sottolineato che la vera sfida sta nella sua attuazione, poiché richiede un cambiamento sostanziale nelle pratiche delle istituzioni statali, note per la loro opacità e mancanza di responsabilità.

La Legge sulla Trasparenza e l'Accesso alle Informazioni Pubbliche di Cuba si presenta come un passo avanti, ma la sua reale efficacia è in dubbio a causa delle ampie eccezioni e del contesto di un regime autoritario che storicamente ha ristretto la libertà di informazione.

La sfiducia nei confronti dell'attuazione della legge e del suo potenziale utilizzo per mantenere il controllo statale sulle informazioni sensibili riflette le preoccupazioni di coloro che chiedono una vera trasparenza e responsabilità a Cuba.

La legge entrerà in vigore dopo 180 giorni lavorativi dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Cuba.

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