Donna aggredita sessualmente da un cubano spacciatosi per autista di Uber, secondo la polizia

La giovane riuscì a condividere la sua posizione in tempo reale con una persona di fiducia e avvisò il cubano che avrebbe chiamato la polizia se non fosse arrivata a destinazione.


Un cubano di 38 anni, identificato come Alberto Angulo López, è comparso in tribunale accusato di rapimento e aggressione, dopo aver raccolto una giovane come presunto conducente di Uber e poi averla molestata senza portarla a casa.

L'evento risale al 28 febbraio dello scorso anno, quando due donne, dopo essere uscite da un club notturno a Miami Beach alle 4:30 del mattino, hanno scoperto che la loro auto era stata rimossa.

In un'intervista con Telemundo 51, la vittima ha raccontato di aver avuto una discussione con la sua amica e di essersi decisa a salire in auto credendo che fosse un conducente di Uber.

La testimonianza del suddetto mezzo di stampa non ha precisato se la giovane abbia effettuato la chiamata dall'auto tramite l'app oppure se si sia fidata dell'identificazione del conducente come tale.

La giovane dice che l'autista ha inserito l'indirizzo di casa sua, ma ha cominciato a guidare in un'altra direzione e in realtà si stava allontanando.

Durante il tragitto, l'uomo avrebbe iniziato a toccarsi le parti intime e a chiederle "se non avesse mai provato il membro cubano prima".

“Mi dicevo: ho due opzioni, o vedere come esco da qui o aspettare che lui mi violentasse e che poi avesse pietà di me e mi lasciasse a casa”, racconta la giovane di origine ispanica.

La vittima è riuscita a condividere la sua posizione in tempo reale con una persona di fiducia e ha avvisato Alberto Angulo che quella persona avrebbe chiamato la polizia se non fosse arrivata a destinazione.

Finalmente, Angulo López la lasciò a Homestead, un luogo diverso da quello concordato, esigendo del denaro prima di andarsene.

"Non so se pensava che volessi incontrarlo di nuovo e mi ha dato il suo numero per la trasferenza su Zelle, perché io gli ho inviato tutto tramite Zelle... Mi ha dato il suo numero, ma prima di questo mi ha anche chiesto di seguirlo sui social media," ha aggiunto la donna.

Le autorità hanno raccolto le prove che hanno portato all'arresto di Alberto Angulo López e alla sua comparizione in tribunale. L'accusa più grave a suo carico è quella di sequestro, un reato di primo grado che può comportare anche l'ergastolo.

Alberto Angulo López rimane in custodia senza diritto di cauzione mentre si svolge il processo giudiziario.

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