Vengono alla luce immagini del funerale del adolescente deceduto a Santiago de Cuba.

L'adolescente, appena diciassettenne, è morto dopo essere rimasto più di una settimana ricoverato in ospedale senza una diagnosi chiara.


Nel pomeriggio di lunedì è stato sepolto nella città di Santiago de Cuba Héctor Eduardo Tamayo Burgos, un adolescente di 17 anni morto a causa di un'infezione cerebrale diagnosticata tardivamente e per la quale è rimasto ricoverato per più di tre settimane.

Un emotivo video pubblicato dal giornalista Yosmany Mayeta ha mostrato il momento in cui i resti mortali del bambino sono stati trasportati su una bara bianca dalla sua abitazione, dove era stato precedentemente vegliato da parenti e amici, fino alla bara che lo ha portato al cimitero.

Il ragazzo più giovane, che frequentava l'undicesimo anno, viveva con suo padre nel quartiere Luis Dagnes, nel Consiglio Popolare di Altamira, poiché sua madre è in prigione.

L'adolescente è stato ricoverato per più di tre settimane presso l'Ospedale Pediatrico Sud Dr. Antonio María Béguez César, meglio conosciuto come "La Colonia".

Tamayo Burgos era stato inizialmente ammesso in una sala "Miscellanea" dell'ospedale a causa della mancanza di letti in terapia intensiva, fino a quando è stato trasferito in unità di cure dove è rimasto in stato vegetativo, sotto ossigeno e altri supporti vitali.

La famiglia si è lamentata del ritardo nella diagnosi di un'infezione cerebrale, che alla fine ha portato alla morte del giovane.

Centinaia di internauti sono rimasti sconvolti per la morte del minore, conosciuto come "Tito" dai suoi conoscenti.

Kirenia Burgos, madre del giovane, ha ottenuto un permesso speciale dal carcere dove è detenuta per poter salutare suo figlio.

Il lamentabile decesso dell'adolescente è avvenuto in mezzo a una complessa situazione sanitaria a Santiago de Cuba, che attualmente sta affrontando una complessa situazione epidemiologica con la conferma della circolazione di quattro virus: dengue, influenza, oropouche e SARS-CoV-2, quest'ultimo responsabile del COVID-19, come hanno avvertito le fonti ufficiali lo scorso mercoledì.

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