Silvio Rodríguez su Javier Milei: "Almeno la metà del popolo argentino lo ha scelto"

Silvio Rodríguez rispetta la scelta di Javier Milei come presidente dell'Argentina e si esprime sulle proteste a Cuba e sulla situazione politica in America Latina.

Javier Milei y Silvio Rodríguez © Twitter Javier Milei / Javier García en MILENIO
Javier Milei e Silvio RodríguezFoto © Twitter Javier Milei / Javier García su MILENIO

Silvio Rodríguez ha sorpreso con recenti dichiarazioni sulla decisione degli argentini di eleggere Javier Milei come presidente.

Nonostante le differenze ideologiche che separano il cantautore cubano dal presidente Milei, Silvio ha riconosciuto che: "Almeno la metà del popolo argentino lo ha scelto e, in linea di principio, questo merita sempre rispetto".

Le sue dichiarazioni sono state rilasciate in un'intervista per Culto, del quotidiano La Tercera di Cile. Ha discusso vari argomenti, tra cui il lancio del suo ultimo album, "Quería saber", uscito il 7 giugno.

Anche se ha fatto solo una menzione a Milei, questo è stato uno dei punti salienti, poiché il presidente argentino è noto per la sua posizione critica nei confronti del governo di Miguel Díaz-Canel, che non può vantarsi di essere stato eletto dalla metà del popolo cubano.

Riguardo alle proteste dell'11 luglio a Cuba, Silvio ha detto che le ha trovate "normali" e ha sottolineato che preferisce comunicare personalmente a Díaz-Canel i suoi punti di vista riguardo alla situazione politica e sociale nell'isola piuttosto che farlo attraverso un giornale straniero.

Anche ha evitato di rispondere se i "principi della Rivoluzione" siano ancora validi, limitandosi a un breve "idem" insistendo sul fatto che non avrebbe affrontato tali argomenti.

Nell'intervista ha menzionato il presidente cileno, Gabriel Boric, sottolineando l'interesse con cui ha seguito la sua ascesa al potere. "Applauso ai governi che si preoccupano dei dimenticati, a coloro che credono nella giustizia sociale, a coloro che sostengono principi umani solidali", ha detto il cantautore.

Cuba sta affrontando una grave crisi economica, politica e sociale, esacerbata dalla pandemia. L'isola sta vivendo anche la più grande crisi migratoria di tutti i tempi, con un'esodo di massa verso gli Stati Uniti. Il nuovo album di Silvio fa riferimento a questo tema.

"Quería saber" mostra i giri della vita e gli inganni del destino, riflettendo sulle preoccupazioni del suo autore. Spicca la canzone "Nuestro después", dove si chiede "chi racconterà ciò che siamo stati" e riflette sulla partenza dei figli e sull'oscurità che resta.

Silvio Rodríguez, continua ad essere una voce influente nel pensiero di sinistra, nel panorama politico e culturale sia a Cuba che nel resto dell'America Latina.

Ha sorpreso la sua disponibilità a rispettare le decisioni democratiche, anche se non sempre coincidano con le proprie convinzioni. Recentemente ha rilasciato altre dichiarazioni che lo tengono in prima pagina.

La settimana scorsa, in un'intervista con l'agenzia The Associated Press, ha ammesso che la crisi a Cuba è "terribile", specialmente per gli anziani che hanno dedicato la loro vita alla rivoluzione e ora non hanno abbastanza per sopravvivere.

Ha sottolineato la gravità della situazione segnata dall'inflazione, dalla bassa produzione di alimenti e dal deterioramento dei servizi. Nonostante il suo sostegno alla rivoluzione, il trovatore ha difeso un cambio di mentalità nella classe dirigente e un'apertura economica.

Previamente, in un'intervista con El Español, Silvio Rodríguez ha espresso la sua comprensione verso i giovani che emigrano da Cuba a causa della crisi attuale.

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