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Viene ucciso il custode di una cooperativa a Santiago de Cuba.

L'uomo aveva affrontato nei giorni precedenti dei ladri che cercavano di rubare un mulo.

San Luis, Santiago de Cuba © Facebook/San Luis, Santiago de Cuba
San Luis, Santiago de CubaFoto © Facebook/San Luis, Santiago de Cuba

Un custode di quasi 60 anni è stato brutalmente assassinato nel comune di San Luis, Santiago de Cuba, presuntamente da ladri che cercavano di rubargli un mulo.

Secondo i report ottenuti dal giornalista indipendente Yosmani Mayeta Labrada su Facebook, l'incidente è avvenuto nella cooperativa "Nuevo Mundo", nel villaggio di Dos Caminos del suddetto comune.

La vittima è stata imbavagliata e pugnalata in testa e collo, ma è morta soffocata dopo che gli è stata infilata una pietra in bocca.

Il custode aveva precedentemente menzionato di aver affrontato con delle pietre dei ladroni che cercavano di rubare un mulo.

Pubblicazione suFacebook

La fonte ha affermato che ci sono diverse persone arrestate e che "apparentemente uno degli assassini viveva vicino alla cooperativa, ma quando il cane ha segnato l'odore in casa sua è scappato".

Questo tragico incidente si inserisce nel preoccupante aumento della violenza e dei furti a Cuba. L'insicurezza sta raggiungendo livelli allarmanti, colpendo sia i cittadini comuni sia i lavoratori incaricati di proteggere le proprietà.

Durante il fine settimana sono stati segnalati diversi eventi simili, tra cui la morte di un gioielliere in piena strada dell'Avana Vecchia.

A febbraio è stato assassinato un altro custode di un negozio a Falla, una cittadina nel comune di Chambas nella provincia di Ciego de Ávila, da una o più persone che volevano rubare il locale.

L'anno scorso è stato ucciso anche il vigilante di un negozio a Santa Clara, a cui è stata tolta la vita a sangue freddo con un coltello durante la notte per rubare alcune TV e alcuni vecchi PC, secondo quanto riferito sui social media.

Lo stesso anno è stato assassinato con la sua stessa arma un giovane di 24 anni che lavorava come guardia all'Aeroporto Internazionale di Camagüey. Versioni non confermate dalle autorità indicavano come presunti colpevoli dell'omicidio un gruppo di fuggitivi dalle carceri cubane che avrebbero cercato di lasciare il paese su un aeroplano.

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