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Il regime posticipa l'esercizio Meteoro 2024 a causa dei continui blackout.

L'esercizio è stato rimandato da questo fine settimana ai giorni 31 maggio e 1 giugno.

Díaz-Canel en el Meteoro 2023 © Granma
Díaz-Canel al Meteoro 2023Foto © Granma

L'attuale crisi che sta attraversando il regime cubano con l'approvvigionamento di carburanti e la proliferazione dei blackout li ha costretti a posticipare il tradizionale esercizio Meteoro 2024, che viene effettuato per mobilitare la popolazione prima della stagione ciclonica.

Lo Stato Maggiore della Difesa Civile di Cuba ha annunciato sul social network X di aver preso la decisione di sospendere l'evento "a causa della complessa situazione del sistema elettrico nazionale".

L'esercizio programmato per questo fine settimana è stato spostato al 31 maggio e al 1° giugno, apparentemente con ottimismo per il fatto che entro due settimane la situazione attuale del paese possa trovare una direzione migliore.

In un'intervista concessa al giornalista spagnolo Ignacio Ramonet, pubblicata di recente sul giornale filogovernativo Granma, il leader Miguel Díaz-Canel ha riconosciuto che l'Isola si trova "in una situazione estremamente complessa sul tema energetico".

Secondo quanto ha elencato, durante la sua gestione le mancanze includono "la generazione elettrica per mancanza di combustibile, per mancanza di manutenzione o per la combinazione di entrambi i fattori". In definitiva, la colpa dei black-out è "dovuta a problemi tecnologici" e al fatto che siano state organizzate "strategie di manutenzione" pensando "a ridurre al minimo il livello di impatto in estate".

Nonostante le giustificazioni del capo di stato, è la popolazione che rimane in uno stress costante a causa dei black-out, che in alcune località hanno superato le 14 ore.

Giovedì scorso sera si sono verificate proteste a Baracoa, Guantánamo, dove la gente è scesa in strada per manifestare la propria indignazione nei confronti dell'abuso del mancato apporto di elettricità e della carenza di cibo.

"Vogliamo corrente e cibo!", si sentì gridare da diverse persone, durante delle manifestazioni in cui non ci furono né danni né scontri con la polizia.

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