Arrestata coppia di cubani in Italia per aver utilizzato nel loro ristorante il nome di un rinomato chef senza permesso

La sentenza è stata emessa dopo indagini che hanno dimostrato che gli accusati hanno utilizzato il nome dello chef per promuovere la loro attività.

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Il Tribunale di Ravenna, Italia, ha condannato una coppia cubana a quattro mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 3.000 euro per l'uso non autorizzato del nome e dell'immagine del rinomato chef napoletano Antonino Cannavacciuolo, che vanta nove stelle Michelin nei suoi vari ristoranti.

La sentenza è stata emessa dopo indagini che hanno dimostrato che gli accusati, che gestivano il ristorante-pizzeria Saporetti a Marina di Ravenna, hanno utilizzato il nome dello chef per promuovere la loro attività tra settembre e dicembre 2019.

Il caso è emerso dopo che un'ammiratrice di Cannavacciuolo ha segnalato su Facebook l'esistenza di un menù a suo nome durante la riapertura del ristorante.

Inoltre, è stata scoperta una pubblicità mobile con la foto dello chef, che lui stesso ha definito "completamente ingiustificata" nella sua dichiarazione davanti al tribunale.

El Saporetti, che in passato è stato un punto di riferimento della gastronomia a Ravenna e ha attirato personalità come l'imprenditore italiano Raúl Gardini, ha riaperto sotto la gestione di una coppia cubana, che avrebbe utilizzato strategie pubblicitarie legate all'immagine di Cannavacciuolo.

Secondo gli accusati, l'uso del nome dello chef era giustificato perché la cubana coinvolta nel caso aveva partecipato, nel 2016, al programma televisivo Cucine da incubo, diretto da Cannavacciuolo.

Tuttavia, lo chef ha negato di aver autorizzato l'uso del suo nome o della sua immagine, protetti come marchio registrato dal 2017.

"Non ho alcuna collaborazione con quel ristorante e non ho dato il permesso di utilizzare il mio nome né la mia foto," ha affermato Cannavacciuolo durante il processo, secondo quanto riportato dalla stampa italiana.

Dopo la denuncia, lo chef ha incaricato la sua segretaria di contattare il ristorante fingendosi una cliente interessata.

La conversazione è stata registrata come prova e ha confermato che il personale dell'istituzione sosteneva che il menu fosse stato creato da Cannavacciuolo, rafforzando i sospetti di abuso.

Il processo ha coinvolto anche un amministratore di Brescia che lavorava con la coppia, sebbene sia stato assolto per mancanza di prove.

Da parte sua, la difesa dei cubani, guidata dall'avvocato Massimo Pleiadi, ha sostenuto che l'uso del nome era stato frainteso, ma non è riuscita a evitare la condanna.

Attualmente, la coppia gestisce un ristorante a Reggio Emilia, nella regione italiana dell'Emilia-Romagna, e ha annunciato che presenterà appello contro la sentenza.

Domande frequenti sul caso legale dei cubani in Italia

Perché la coppia cubana è stata condannata in Italia?

La coppia cubana è stata condannata per aver utilizzato senza autorizzazione il nome e l'immagine dello chef Antonino Cannavacciuolo per promuovere il proprio ristorante. Questo ha incluso la creazione di un menù che riportava il nome dello chef e l'uso della sua immagine in un manifesto pubblicitario. La sentenza del Tribunale di Ravenna ha imposto quattro mesi di reclusione e una multa di 3.000 euro.

Cosa ha sostenuto la coppia cubana per giustificare l'uso del nome dello chef Cannavacciuolo?

La difesa dei cubani ha sostenuto che l'uso del nome dello chef fosse giustificato dalla partecipazione dell'imputata a un programma televisivo da lui condotto. Tuttavia, Cannavacciuolo ha negato di aver autorizzato l'uso del suo nome o della sua immagine, il che ha portato alla condanna della coppia.

Quali azioni legali intende intraprendere la coppia dopo la condanna?

Dopo la condanna, la coppia cubana ha annunciato che presenterà ricorso contro la sentenza. Attualmente gestiscono un nuovo ristorante a Reggio Emilia, nella regione dell'Emilia-Romagna, e sperano di ribaltare la decisione del giudice attraverso il processo di appello.

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