Figlio di Lis Cuesta: Il 'Romeo' del regime che passeggia a spese del popolo

Mentre Cuba sta attraversando una delle sue peggiori crisi in decenni, con blackout quotidiani, inflazione galoppante e una massiccia emigrazione, il figlio di Lis Cuesta appare felice a Madrid, godendosi la sua storia d'amore con l'attrice di Hollywood Ana de Armas. Chi gli paga il viaggio?

Manuel Anido Cuesta y Ana de Armas © Cllage / Wikipedia
Manuel Anido Cuesta e Ana de ArmasFoto © Cllage / Wikipedia

L'ipocrisia del regime cubano torna a emergere con il caso di Manuel Anido Cuesta, figlio di Lis Cuesta e "consigliere" del governante Miguel Díaz-Canel. Mentre Cuba sta attraversando una delle sue peggiori crisi in decenni, con blackout quotidiani, inflazione galoppante e un'emigrazione massiccia che sta dissanguando la nazione, questo funzionario del regime si aggira comodamente per Madrid, capitale del capitalismo, godendosi una relazione con una stella di Hollywood come Ana de Armas.

Sebbene ufficialmente non occupi un incarico pubblico documentato, Manuel Anido è stato visto ripetutamente nella comitiva di Miguel Díaz-Canel durante i suoi viaggi all'estero. In tal modo, sembra ricoprire un ruolo di vicinanza al governo, dato che è stato presentato a figure come il Papa e ad altri dignitari in queste occasioni. Alcuni media cubani lo descrivono come 'consigliere', ma è chiaro a tutti che non è altro che un ragazzino viziato dal potere attualmente esercitato a Cuba.

La domanda più scomoda è: con quali soldi ha finanziato questo funzionario la sua fuga romantica?

Denaro pubblico: Se questo viaggio è stato finanziato con risorse statali, è un insulto diretto ai milioni di cubani che vivono nella miseria. In un paese dove gli ospedali sono privi di medicinali di base e i blackout durano ore, spendere denaro pubblico per lussi personali è un tradimento sfacciato nei confronti del popolo. Non sarebbe la prima volta che alti funzionari del regime usano fondi statali per finanziare le loro vite privilegiate.

Denaro proprio: Se si sostiene che questo viaggio è stato pagato con il proprio denaro personale, sorge un dubbio inevitabile: come può un funzionario cubano, con uno stipendio teoricamente in linea con la "austerità socialista", permettersi viaggi internazionali, cene a Madrid e uno stile di vita da playboy europeo? Questo può significare solo che il suo "denaro personale" proviene dai privilegi, dalle connessioni e, possibilmente, dalla corruzione che caratterizza il circolo intimo del potere a Cuba.

Questo non è solo un insensato riferimento, è un'ingiuria diretta al popolo cubano. Mentre milioni di cubani cercano di riconquistare le loro vite dopo due blackout generalizzati e i danni causati da due uragani e diversi terremoti devastanti che hanno colpito l'oriente e l'occidente del paese, Manuel Anido Cuesta, presunto consulente presidenziale e figliastro di Díaz-Canel, si aggira comodamente per l'Europa. È inconcepibile che qualcuno con una carica così rilevante sia in vacanza mentre il paese affronta una delle sue peggiori crisi da decenni.

Il ruolo di un consigliere presidenziale non è quello di andare in vacanza mentre il paese collassa.

Cuba è ancora immersa nell'oscurità, letteralmente. I blackout sono una costante, con milioni di cubani senza elettricità per ore, addirittura giorni. Senza corrente, non c'è refrigerazione per il cibo, quando riescono a trovarlo, non c'è acqua corrente e la vita quotidiana diventa una lotta incessante. Inoltre, migliaia di famiglie hanno perso le proprie case a causa degli uragani e non hanno alcuna speranza concreta di recuperarle, poiché il governo ha mostrato pochi progressi nella ricostruzione.

La devastazione è evidente in ogni angolo del paese. I bambini dormono all'aperto, gli anziani soffrono senza medicine né elettricità, e le famiglie che sono riuscite a salvare qualcosa delle loro case vivono sotto un tetto che minaccia di crollare. Nel frattempo, Manuel Anido Cuesta, che dovrebbe occuparsi di trovare soluzioni a questi problemi, preferisce godere del lusso in Europa.

Il ruolo di un consulente presidenziale non è quello di andare in vacanza mentre il paese collassa. Il suo compito dovrebbe essere quello di guidare gli sforzi di ricostruzione, cercare soluzioni urgenti per la crisi energetica e garantire che le famiglie colpite ricevano supporto. Ma invece, Anido Cuesta sembra più interessato a cene romantiche e passeggiate turistiche, con uno stile di vita completamente estraneo alla realtà dei cubani.

Questo comportamento è uno schiaffo al popolo cubano. In un paese in cui sacrificio e austerità sono le parole che il regime predica costantemente, il fatto che un funzionario viva in maniera così sfacciatamente opulenta è una chiara dimostrazione della disconnessione e del disprezzo che l'élite ha nei confronti di chi li sostiene. È ora che i cubani chiedano conto. Nessuno che si autodefinisca "rivoluzionario" dovrebbe avere il privilegio di godere di ciò che al popolo viene negato.

Finalmente, l'implicazione di Ana de Armas in questa storia non può essere trascurata. È disorientante che un'attrice che ha dovuto emigrare da Cuba per raggiungere il successo mantenga relazioni con il figliastro di un dittatore che rappresenta il regime che ha costretto a fuggire tanti cubani come lei.

Ignora il suo ruolo politico?: Difficilmente. Ana de Armas è una figura pubblica informata e risulta improbabile che ignori le connessioni politiche e il simbolismo del suo partner. Se, nonostante ciò, continua la relazione, suggerisce una preoccupante indifferenza verso la sofferenza dei cubani. Il messaggio all'exilio cubano: La sua relazione con Anido Cuesta può essere vista come un modo per normalizzare il regime, offuscando l'immagine dell'élite al potere a Cuba. Per molti in esilio, questo equivale a un tradimento simbolico, un gesto che minimizza le sofferenze del popolo cubano.

Manuel Anido Cuesta non è un semplice cittadino, è un rappresentante del regime che ha portato Cuba sull'orlo dell'abisso. Il suo comportamento è un ulteriore prova che il sistema non lavora per il popolo, ma per arricchire e proteggere un'élite corrotto e disconnesso dalla realtà. È tempo che i cubani e coloro che supportano la loro causa di libertà esigano trasparenza, responsabilità e un cambiamento reale.

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Luis Flores

CEO e cofondatore di CiberCuba.com. Quando ho tempo, scrivo articoli di opinione sulla realtà cubana vista dalla prospettiva di un emigrante.