Cubana negli USA mostra il ticket di acquisto per la sua famiglia a Cuba: "È la mia bolletta più alta."

"Preferisco stare senza cibo al freddo piuttosto che la mia famiglia abbia cibo al freddo a Cuba."


Nathyy Zaldívar Toro, una cubana residente negli Stati Uniti, ha riacceso l'interesse su TikTok mostrando il ricevuta di un acquisto di generi alimentari che ha inviato alla sua famiglia a Cuba. Nel video, mentre tiene in mano un ricevuto lunghissimo, chiarisce ciò che molti non comprendono: “Cuba sì è un bill, amore mio, un bill grande”. Con questo termine, Nathyy si riferisce ai costi elevati che comportano le spedizioni di aiuto verso l'isola, per un totale di circa $400 di prodotti e altri $300 di spedizione, lasciando la somma finale a $700.

Nel video, @nathyy.zaldivar.t risponde a coloro che le dicono che "Cuba non è un bill", spiegando che per chi ha famiglia sull'isola, l'invio di cibo e articoli di prima necessità è diventata una delle maggiori responsabilità finanziarie. Nathyy lo sottolinea chiaramente: per lei, questo "bill" è una priorità che non può permettersi di non pagare. “Preferisco stare senza cibo al freddo, piuttosto che la mia famiglia non abbia cibo al freddo in Cuba… fino a quando loro non possono venire qui, devono vivere bene.”

Non è la prima volta che Nathyy affronta critiche per i suoi invii. A settembre, ha difeso anche la sua decisione di aiutare la sua famiglia dall'estero, affermando di non dimenticarsi dei suoi, nonostante chi mette in discussione se ne valga la pena. "Cuba per me è un bilione", ha detto in quel momento, suscitando una miscela di sostegno e interrogativi. Anche questa volta non è stato diverso.

I commenti su TikTok riflettono ogni tipo di reazione. Alcuni sostengono completamente Nathyy, con frasi come “Certo che è un bill, è il mio maggior bill e sì che è grande” e “Certo che è un bill... se devi continuamente inviare ricariche e cibo”, “Ti sostengo su questo perché faccio lo stesso con la mia famiglia, e sì, è un bill, ma è nostra responsabilità”; “Il mio bill con Cuba è 220 in rimesse ogni mese. Non passo oltre, a meno che non ci sia un'emergenza!”.

Tuttavia, non tutti sono così comprensivi: “È un bill perché ti va... ciò che si fa col cuore non si pubblica”, ha detto una persona, a cui Nathyy ha risposto con decisione: “E a te chi ti ha detto che qualcuno si sta lamentando, o sei forse sorda?” Altri le chiedono direttamente della sua situazione lavorativa, insinuando che qualcuno con il suo stipendio medio non potrebbe permettersi di inviare così tanti soldi: “Che lavoro fai? Perché una persona che guadagna quanto si paga in qualsiasi stato non può permettersi il lusso di mandare 400 dollari in cibo ogni mese”.

Il tema ha generato un intenso dibattito su TikTok, soprattutto tra coloro che hanno familiari a Cuba e comprendono l'impegno finanziario che comporta sostenere i propri cari dall'estero. E, come sottolinea Nathyy, per molti, inviare aiuto all'isola non è un'opzione, ma un dovere che, nonostante le difficoltà, non si può trascurare.

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