In mezzo all'avversità che affronta Cuba, segnata da una crisi energetica senza precedenti dopo il crollo del Sistema Elettrico Nazionale (SEN) e la scarsità di gas liquefatto, alcuni hanno trovato l'opportunità di guadagnare vendendo articoli ad alta richiesta, sfruttando la disperazione della popolazione.
È il caso di Leonardo Rodríguez, che ha pubblicato nel gruppo Facebook “Revolico Majagua” la vendita di una bombola di gas per 45.000 pesos.
“Formato industriale”, ha sottolineato nel suo annuncio, generando controversie nel contesto della crisi energetica.
Il giovane ha precisato che, se l'acquirente è interessato ad ottenere i documenti del contratto, il prezzo sale a 60.000 pesos, giustificando l'aumento per l'inclusione della titolarità.
Dopo il collasso del Sistema Elettrico Nazionale, avvenuto venerdì scorso, una delle principali difficoltà che hanno affrontato i cubani è legata alla questione del combustibile per cucinare.
Il governo di Santiago di Cuba ha annunciato l'implementazione di alcune misure che, sebbene necessarie, riflettono l'incapacità del regime di affrontare l'attuale crisi.
Queste includono la vendita di carbone e di pasti economici, in entrambi i casi "secondo la disponibilità di risorse".
Nello stesso territorio orientale, uno dei più colpiti dai continui blackout a partire dallo scorso venerdì, le persone si svegliano in lunghe code con la speranza di poter acquistare gas liquefatto.
Secondo il giornalista Yosmany Mayeta, il 60% della popolazione rifornita di gas a Santiago di Cuba non era riuscita ad accedere al combustibile, generando scene caotiche con folle disperse in diversi quartieri.
Tuttavia, non solo nella città orientale le persone sono state colpite dal collasso del SEN.
La fornitura di gas manifatturato, comunemente noto come gas di città, è stata interrotta in diverse zone dell'Avana a seguito dell'interruzione di corrente di venerdì scorso.
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