Più di una trentina di circuiti all'Avana sono stati ripristinati dopo il blackout generale che colpisce Cuba da venerdì scorso, secondo quanto riferito da fonti ufficiali.
Prima di mezzogiorno erano 20 i circuiti che avevano già elettricità nella capitale cubana, soprattutto nei municipi di Guanabacoa, Boyeros, San Miguel del Padrón e Cotorro, ha pubblicato l'Empresa Eléctrica de La Habana su Facebook.
Tuttavia, in un aggiornamento della questione, il giornalista del canale ufficiale Canal Caribe Lázaro Manuel Alonso ha aggiornato la cifra, passato il mezzogiorno, con 35 circuiti già con elettricità, il che rappresenta 64,29 MW.
Secondo il comunicatore, 16 ospedali della città sono già dotati di corrente e 82.564 clienti hanno accesso al servizio.
I residenti all'Avana sono meno abituati a interruzioni così prolungate di energia elettrica, un fatto che si riflette con maggiore intensità in altre province del paese, dove possono vivere fino a 18 ore senza corrente quotidianamente. Ma il collasso del sistema elettrico nell'isola ha colpito tutti allo stesso modo.
Da venerdì a mezzogiorno, il sistema ha smesso di funzionare a livello nazionale. L'energia elettrica che arrivava a qualche migliaio di utenti e alimentava l'avvio delle termoelettriche attraverso la generazione distribuita è scomparsa di nuovo, portando via con sé la speranza di superare la crisi.
Questo domenica sono state segnalate importanti malfunzionamenti nell'Unità 3 della centrale termoelettrica (CTE) Carlos Manuel de Céspedes, a Cienfuegos, e nella CTE Antonio Maceo, conosciuta anche come Rente, a Santiago di Cuba, quest'ultima lasciando senza servizio santiagueri e guantanameri.
Il governante cubano Miguel Díaz-Canel ha di nuovo incolpato gli Stati Uniti del collasso del sistema elettrico nell'isola, affermando che questa situazione è una “dimostrazione ulteriore di tutti i problemi che ci causa il blocco, e degli impatti del blocco”.
“A volte si dice di no, che è dovuto all'inefficienza, al fatto che si vuole disturbare la gente”, tornando a intensificare le sue giustificazioni su quella politica degli Stati Uniti verso Cuba, la quale ha espresso che molti non vogliono che se ne parli.
Che ne pensi?
COMMENTAREArchivato in: