Il Governo di Spagna promette di accelerare l'omologazione dei titoli per gli stranieri.

Queste, e altre misure, sono state annunciate da Pedro Sánchez, presidente del Governo di Spagna, per ottenere una maggiore agilità nella risposta alle richieste del mercato del lavoro.


Pedro Sánchez, presidente del Governo di Spagna, si è impegnato ad accelerare il processo di omologazione dei titoli universitari per gli stranieri che desiderano lavorare nel paese, facilitando così la loro integrazione nel mercato del lavoro spagnolo.

“Metteremo in moto un nuovo programma di migrazione lavorativa per facilitare le assunzioni nei paesi d'origine come Mauritania, Gambia, Senegal, Guatemala”, ha affermato Sánchez, ha riportato EL País sui social media X.

Sánchez ha anche sottolineato che queste misure rispondono alle raccomandazioni di istituzioni esperte in migrazione, che hanno sostenuto una maggiore flessibilità nei processi di omologazione e assunzione di stranieri.

Inoltre, ha sottolineato la necessità di modificare le normative attuali per renderle più efficienti e adattarle alle esigenze sia delle persone che delle aziende che hanno richiesto questi cambiamenti, cercando una maggiore agilità nella risposta alle domande del mercato del lavoro.

Ha anche annunciato che, dopo un lungo dialogo con gli agenti sociali, il suo governo presenterà il mese prossimo davanti al Consiglio dei Ministri una riforma del Regolamento di Estradizione.

Con questa riforma si cerca di snellire le pratiche per i migranti residenti in Spagna, eliminando processi burocratici inutili e riorganizzando le figure di radicamento.

Inoltre, ha informato che verranno create nuove figure legate all'occupazione e alle reti familiari, facilitando l'integrazione dei migranti nel paese.

Nel contesto europeo, il presidente ha sottolineato l'importanza di una politica migratoria corresponsabile e solidale, e ha affermato che la Spagna richiederà a Bruxelles che tutti i paesi dell'UE si impegnino attivamente nella gestione dei flussi migratori che interessano le nazioni mediterranee.

In questo senso, Sánchez ha anticipato che chiederà alla Commissione Europea di anticipare l'attuazione del Patto sulla Migrazione e l'Asilo al 2025, invece del 2026, con l'obiettivo di attivare il prima possibile gli strumenti di controllo delle frontiere e di ripartizione dei migranti.

Ha anche sottolineato l'importanza di avere il supporto delle ONG e delle associazioni civili nell'attuazione dei nuovi meccanismi migratori.

Secondo quanto spiegato, queste organizzazioni, che lavorano in prima linea, hanno una conoscenza approfondita della realtà sul campo.

“Esse meglio di chiunque altro conoscono la realtà e potranno aiutare a perfezionare e implementare questi meccanismi”, ha aggiunto Sánchez, riaffermando l'impegno del governo a collaborare strettamente con il terzo settore per garantire che le riforme rispondano in modo efficace alle esigenze dei migranti e delle comunità interessate.

Recentemente, l'Illustre Collegio Ufficiale dei Medici di Madrid (ICOMEM) ha deciso di consentire l'iscrizione dei medici cubani senza la necessità di presentare il certificato di non interdizione, un documento che attualmente non viene rilasciato a Cuba.

L'ICOMEM ha preso questa decisione, che rappresenta un progresso cruciale per i medici cubani che desiderano esercitare a Madrid, il cui processo di omologazione è stato gravemente influenzato dalle difficoltà nel ottenere questo documento nell'isola, come riportato sul suo sito web.

Prima, la consigliera della Sanità della Comunità di Madrid, Fátima Matute, ha chiesto ai ministeri dell'Istruzione e della Sanità della Spagna una “maggiore celerità” nell'omologazione dei titoli per i medici cubani.

Durante un incontro con rappresentanti dell'Associazione dei Medici Cubani in Spagna, la consigliera ha sottolineato che i medici formati sull'isola da diversi anni stanno lottando per il riconoscimento dei loro titoli universitari che, denunciano, è molto in ritardo, secondo un rapporto del quotidiano spagnolo ConSalud.

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