Una cliente ha denunciato pubblicamente sui social media che il negozio “La Infancia”, situato tra 23 e 6 a L'Avana, si è rifiutato di ritirare dalla vendita un prodotto in cattivo stato, nonostante il suo avviso.
Bárbara Lazo Suárez ha denunciato nel gruppo Facebook “Gobierno de La Habana” che lo scorso domenica 22 settembre ha acquistato un articolo in quel negozio e, provandolo a casa prima di darlo a suo nipote, ha scoperto che il prodotto era in cattive condizioni.
Lazo tornò in negozio non con l'intenzione di chiedere un rimborso, ma per informare il personale e richiedere il ritiro del prodotto dalla vendita per evitare possibili effetti negativi su altri consumatori.
Tuttavia, secondo la sua denuncia, il gerente non era presente e l'impiegata che lo sostituiva gli ha comunicato che “non si poteva” ritirare il prodotto dalla vendita.
Indignata per la situazione, la donna ha riflettuto sui social media se fosse necessario che si verificasse un focolaio di diarrea o una conseguenza peggiore affinché le autorità prendessero provvedimenti e sospendessero la vendita di prodotti avariati.
La cliente ha espresso la sua speranza che vengano adottate misure per prevenire problemi di salute tra i consumatori: “Spero che le autorità competenti facciano qualcosa al riguardo”.
La crisi economica a Cuba ha generato un livello di indifferenza senza precedenti, e la vendita di prodotti alimentari avariati avviene con frequenza.
A luglio, un residente della provincia di Sancti Spíritus ha denunciato la pessima qualità di uno yogurt acquistato in una fiera, destinato a essere consumato da un minorenne, il che ha portato il cubano a criticare il regime, chiedendo: “Credi che questo possa andare bene per un bambino?”.
Michel Alayon ha spiegato su Facebook che, durante una fiera a Sancti Spíritus, ha comprato uno yogurt il cui sapore ha descritto come "merda con farina di pane".
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