Il cubano Lexter Savio, un giovane che attualmente frequenta un dottorato in Fisica presso l'Università Internazionale della Florida (FIU), ha dedicato una poesia in formato rap alla lotta per una Cuba libera.
La poesia di Savio attraversa la dolorosa esperienza di diverse generazioni di cubani che sono emigrati in cerca di libertà.
Inizia con coloro che sono fuggiti negli anni '60 con l'Operazione Peter Pan, passa attraverso quelli che sono scappati negli anni '80 con l'esodo del Mariel, i balseros degli anni '90, e i migranti più recenti che attraversano i confini a piedi.
I suoi versi sono pieno di nostalgia e carichi di critica sociale. La poesia riflette il sacrificio e la resilienza dei cubani che, nel corso dei decenni, hanno cercato una vita migliore al di fuori dell'isola.
"Un cubano non fa tanto, se ne è andato attraverso la frontiera... e quest'ultimo sono stato io", conclude la poesia, in una connessione personale emotiva di Savio con la crisi migratoria che soffre l'isola.
Il giovane utilizza la sonorità del rap come mezzo per esprimere il desiderio di libertà che condividono molti cubani in esilio, combinando arte e attivismo in un potente messaggio di resistenza.
Savio è conosciuto per denunciare pubblicamente la presenza di un gruppo denominato "Estudiantes Revolucionarios y Marxistas" nella sua università in Florida.
Questi giovani marxisti alla FIU, ad agosto hanno appeso manifesti che invitano a una "rivoluzione" a Miami a causa del peggioramento delle condizioni di vita.
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