La polizia cubana e i vicini del Distretto José Martí a Santiago di Cuba sono riusciti a catturare un uomo accusato di violazione che è stato affrontato pubblicamente dalle sue stesse vittime.
Secondo quanto riportato dal giornalista locale Yosmany Mayeta, la cattura è stata preceduta da un confronto tra il sospetto e una donna che afferma di essere una delle sue vittime.
Un video che circola sui social media mostra il momento in cui una donna affronta l'uomo e gli dice "la tua faccia non mi dimenticherò mai".
In mezzo a un attacco di rabbia, la vittima colpisce più volte il presunto aggressore, che stava venendo ammanettato dalle autorità.
Di fondo, si sente la persona che registra il video affermare che l'uomo aveva violentato quella stessa donna.
Anche se mancano ancora molti dettagli da confermare sull'identità del presunto aggressore e sulle circostanze esatte che circondano il caso, il fatto ha scatenato un'ondata di reazioni tra i vicini, che sono scesi in strada per assistere all'arresto.
La violenza di genere a Cuba è cresciuta in modo allarmante nell'isola.
Le piattaforme femministe hanno elevato venerdì a 34 il numero di femminicidi dall'inizio dell'anno, verificando come tali la morte di Saimy Hernández, nella provincia di Mayabeque; e di Linda Nay Flores Vargas, il cui cadavere è stato scoperto in una discarica dell'Avana alcune settimane fa.
Saimy Hernández, di circa 40 anni e madre di diversi figli, è morta per mano del suo compagno il 13 agosto in uno spazio pubblico del comune di Güines, a Mayabeque.
Nel caso di Linda Nay Flores Vargas, di 34 anni, il suo corpo è stato scoperto in una discarica all'Havana il 12 luglio scorso. L'indagine ha rivelato che il crimine è stato commesso dal suo partner.
A fine luglio il governo cubano ha creato un sistema nazionale di registrazione, assistenza, monitoraggio e controllo degli atti di violenza di genere nell'ambito familiare, secondo quanto riferito in una riunione del Consiglio dei Ministri.
Un rapporto del periodico ufficialista Granma ha menzionato che il Sistema è composto da "25 esperti" del Ministero dell'Interno e del Tribunale Supremo Popolare, e che il suo obiettivo è sviluppare "un registro amministrativo informatizzato e interoperabile, che utilizzerebbe le piattaforme proprie di queste istituzioni per la gestione dei processi penali".
La procuratrice generale della Repubblica, Yamila Peña Ojeda, ha indicato che la maggiore utilità di questo monitoraggio è che possa fungere da base di dati per “disporre di informazioni statistiche per la prevenzione nella lotta contro i fatti di violenza di genere”.
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