L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato questo mercoledì stato di emergenza di salute pubblica di importanza internazionale a causa dell'espansione di una nuova variante del vaiolo delle scimmie, conosciuta come mpox, in Africa.
Questa è la seconda volta che l'organismo attiva il massimo livello di allerta per questa malattia e l'ottava nella storia del Regolamento Sanitario Internazionale.
L'allerta è stata emessa dopo la conferma della rapida propagazione di un nuovo ceppo di mpox nell'est della Repubblica Democratica del Congo (RDC) e della sua rilevazione nei paesi vicini.
"La situazione è molto preoccupante, e una risposta internazionale coordinata è essenziale per fermare questi focolai e salvare vite", ha affermato in una conferenza stampa Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'OMS.
La propagazione di una ceppo endemico, conosciuto come clado I, è iniziata nella Repubblica Democratica del Congo (RDC); ma una nuova variante, il clado Ib, sembra propagarsi più facilmente attraverso il contatto ravvicinato routinario, incluso il contatto sessuale.
Dimie Ogoina, direttore del Comitato di Emergenza dell'OMS, ha sottolineato che la malattia sta colpendo popolazioni vulnerabili come bambini e donne in gravidanza, e ha evidenziato il potenziale di una maggiore espansione internazionale.
Il virus ha già causato 15.000 casi e 461 morti quest'anno, con un aumento del 160% nel numero di contagi rispetto all'anno precedente, secondo le statistiche dell'OMS.
La maggior parte dei casi viene riportata nella RDC, anche se il virus si sta espandendo in paesi come Uganda, Kenya e Rwanda.
L'attuale clade sembra essere più letale rispetto ai precedenti, con una mortalità approssimativa del 3% nei casi positivi in Africa, una cifra che potrebbe essere maggiore a causa dell'insufficienza di diagnosi e delle capacità sanitarie limitate, avverte l'organizzazione.
In risposta all'emergenza, l'OMS è in contatto con i produttori di vaccini e i paesi con riserve, coordinando gli sforzi per affrontare la crisi sanitaria.
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