Il presentatore televisivo peruviano José Peláez ricorda suo padre: "È stato un prigioniero politico a Cuba per 13 anni".

Il conduttore del programma culinario ha raccontato che suo padre è stato un prigioniero politico e ha aiutato molte persone in situazioni di pericolo.

José Peláez y su padre. © Collage YouTube / El Gran Chef Famosos
José Peláez e suo padre.Foto © Collage YouTube / El Gran Chef Famosos

Il popolare conduttore televisivo in Perù, José Peláez, ha rivelato che suo padre è stato un prigioniero politico a Cuba per 13 anni, una storia che ha commosso i suoi seguaci.

Attraverso le telecamere del programma The Great Celebrity Chef e condiviso su YouTube, il carismatico presentatore ha condiviso con i telespettatori parte della storia della vita di suo padre, che è stata una fonte di ispirazione nella sua vita.

"È stato arrestato per motivi politici. È stato un eroe per molte persone", ha dichiarato Peláez davanti alla giuria e ai partecipanti della nuova stagione dello show televisivo, mentre mostrava una foto di sé insieme a suo padre.

Ha dichiarato che suo padre ha aiutato molte persone in pericolo nella nazione caraibica che erano soggette a molestie da parte del regime: "C'erano molte persone che lui è riuscito persino a far uscire da Cuba, persone che erano perseguitate, persone che stavano per essere uccise o persone che stavano per avere problemi. Ha aiutato molte persone e per questo motivo è finito in prigione per 13 anni".

Il presentatore ha commosso i presenti ricordando l'amore incondizionato del padre nonostante gli anni di sofferenza trascorsi in prigione: "Mi costa molto immaginare il trauma che tutto questo può causare e nonostante i grandi traumi che potrebbe aver avuto mio padre, è sempre stato una fonte inesauribile di amore".

Infine, ha menzionato la grande influenza che suo padre ha avuto sulla sua vita: "Se riesco ad essere anche solo la metà della brava persona che è stata lui, sarò sempre soddisfatto. Quindi, ovunque tu sia, ti voglio molto bene papà".

I prigionieri politici che oggi sono detenuti nelle carceri cubane per aver rivendicato i propri diritti, spesso hanno anche famiglie che subiscono molestie da parte della Sicurezza di Stato.

Recentemente, Pedro Antonio Albert, figlio del prigioniero politico cubano Pedro Albert Sánchez, ha denunciato che il regime dell'isola sta lasciando morire suo padre negandogli l'accesso alle cure mediche e ai farmaci nel penitenziario 1580, a L'Avana.

Dalla piattaforma di social media Facebook, il discendente del detenuto, attualmente scontando una condanna di cinque anni per aver partecipato alle proteste dell'11 luglio 2021, ha espresso il suo malcontento per la mancanza di cure nei confronti del suo genitore, proprio in una giornata segnata dalla celebrazione della Festa del Papà, "in cui dovremmo essere con la famiglia".

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