Con l'invio di circa 90 tonnellate di ingredienti farmaceutici attivi questo domenica, il governo indiano sostiene la produzione di farmaci a Cuba e dona così un bagliore di speranza al settore sanitario dell'isola.
Carente di forniture e di ogni tipo di risorse, dall'assistenza primaria al sistema ospedaliero, il settore della sanità è uno dei più depressi a causa delle decisioni economiche e politiche del regime, che ha aperto le porte all'importazione di farmaci dai propri cittadini, stimolando così un mercato informale dei farmaci.
L'assistenza umanitaria dell'India, che include nove tipi di ingredienti prodotti in quel paese, è partita il 2 giugno dal porto di Mundra, nello stato occidentale del Gujarat e si aggiunge ai finanziamenti destinati a progetti agricoli e di energie rinnovabili, oltre ai milioni di dollari di esportazioni effettuate nel periodo 2023-2024 verso Cuba, secondo i dati del Ministero del Commercio indiano.
Secondo le informazioni diffuse dal Ministero degli Esteri della nazione asiatica, queste risorse "saranno utilizzate dai produttori di medicinali cubani per produrre antibiotici essenziali sotto forma di compresse, capsule, sciroppi e iniezioni".
Questi farmaci sono "necessari per il trattamento di malattie croniche trasmissibili" e potrebbero migliorare la crisi del sistema sanitario a Cuba, che da anni affronta la carenza di risorse essenziali e farmaci.
L'assistenza riafferma lo status dell'India come la Farmacia del Mondo e sottolinea il nostro impegno con l'amicizia storica con Cuba", indica il documento firmato a Nuova Delhi.
Lo scorso anno più di 200 farmaci di produzione cubana sono scomparsi dal piano di base a causa di problemi di produzione, e la loro presenza nelle farmacie e nei centri sanitari è ancora variabile a causa della scarsità di materie prime.
Nonostante ciò, BioCubaFarma ha mantenuto l'esportazione dei propri prodotti in 73 paesi, mentre i dirigenti del regime adducono come giustificazioni l'embargo statunitense e la situazione economica mondiale.
Il sistema sanitario, una delle cosiddette "conquiste della Rivoluzione", sta attraversando un momento difficile, anche a causa dei blackout nei suoi ospedali.
Allo stesso tempo, l'infrastruttura dei centri medici è sempre peggiore e migliaia di medici sono fuggiti dal paese o hanno abbandonato missioni internazionali, decidendo di lasciarsi alle spalle la povertà dominante in quello che un tempo fu la "Perla dei Caraibi".
La Cina e l'India sono il dispensario farmaceutico del pianeta grazie ai loro bassi costi e all'alta capacità produttiva. Circa l'80% dei principi attivi dei farmaci utilizzati in Europa e negli Stati Uniti sono prodotti in questi paesi.
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