Animalista sulla strage di cani a Mayabeque per vendere la loro carne: "Non hanno lasciato un randagio in vita"

Non ci sono più cani randagi vivi nelle strade della città di San José de las Lajas, ha denunciato l'attivista per i diritti degli animali Yenney Caballero Peña, lanciando un allerta sulla vendita di questa carne.


La difensora degli animali Yenney Caballero ha denunciato questo lunedì la strage di animali nella città di San José de las Lajas, nella provincia di Mayabeque: "Hanno sterminato tutti i cani, non è rimasto alcun randagio vivo".

La giovane non ha nascosto la sua tristezza, indignazione e preoccupazione per il sacrificio di cani randagi destinati alla vendita della loro carne nel mercato informale: “Non hanno valutato le conseguenze di aver ingannato tante famiglie, mettendo a rischio la vita di bambini, donne in gravidanza; molti cuccioli erano malati e venivano somministrati farmaci potenti per il cancro”, ha pubblicato su Facebook.

Captura di Facebook / Yenney Caballero

Dopo la notizia dell'arresto di tre uomini a Mayabeque che uccidevano cani - alcuni erano randagi, ma altri erano stati rubati - per vendere la loro carne spacciandola per quella di maiale o di montone, Caballero ha condiviso la storia di alcuni cani che aveva salvato.

Cattura di Facebook / Yenney Caballero

Riguardo a uno di essi, disse, era notevole il cambiamento che aveva avuto grazie al supporto delle persone che avevano donato farmaci per trattare un tumore.

Ma negli ultimi giorni era scomparso, un fatto che attirò la sua attenzione: "Questi disgraziati, a quanto pare, lo hanno ucciso, non si vede in nessun luogo, era sempre nella sua zona, dove gli veniva dato da mangiare, dove veniva accudito, sono giorni che è assente".

Secondo Caballero, le persone sono vittime per aver comprato carne di cane spacciata per carne di maiale, ma temono di avvertire le autorità: "Se l'ha consumata, non abbia paura, non le succederà nulla a denunciare affinché questo non accada mai più. Il silenzio la rende complice di qualcosa di così grave".

Infine, la giovane attivista ha espresso la sua tristezza per la mancanza di protezione degli animali a Cuba: "Poveri cagnolini, quanto devono aver sofferto nelle loro ultime ore di vita".

Riguardo al recente sacrificio di cani per vendere la loro carne a San José de las Lajas, il regime si è espresso in un comunicato ufficiale firmato dal Ministero dell'Agricoltura.

Il governo ha dichiarato che a coloro che sono coinvolti in questi fatti “saranno applicate con il massimo rigore le sanzioni amministrative, disciplinari e contravvenzionali previste per questo tipo di incidente”.

Durante i momenti di crisi estrema a Cuba, sono stati segnalati casi in cui la popolazione ha ricorso alla pratica della macellazione di animali domestici, come cani e gatti, per consumarne la carne.

Attualmente, mentre il paese attraversa una fase di grave scarsità, sono stati segnalati anche casi di questo tipo.

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